Venezia

Contatti
 

Procuratoria di San Marco, Venezia
S. Marco, 328 – 30124 Venezia

Telefono 041/5225205 – 5236597
Telefono e fax 041/5208289
e-mail biblioteca.proc@patriarcato.venezia.it
web http://www.basilicasanmarco.it

 

Profilo dell’ente

 

L’antico nome di Procuratoria di San Marco è stato riconosciuto, con Regio Decreto del 9 luglio 1931, alla Fabbriceria della Basilica Cattedrale di San Marco, l’ente cui competono la tutela, la manutenzione e il restauro della Basilica, del Campanile e loro pertinenze. L’attuale Consiglio di Procuratoria è formato da sette Procuratori, tra i quali viene scelto il Presidente, chiamato Primo Procuratore.
I Procuratori scelgono un ingegnere o un architetto, detto Proto di San Marco, cui è affidata la direzione dei Servizi Tecnici con mansioni di carattere specifico per la rispettosa conservazione degli edifici e delle loro singole parti attraverso l’impiego dei mezzi più idonei messi a disposizione dalla tecnica, in conformità alle esigenze del Culto e alle disposizioni dell’autorità ecclesiastica. Dalla direzione dei Servizi Tecnici dipendono lo Studio di mosaico, cui sono affidati la conservazione e il restauro del manto musivo mantenendo viva l’antica tradizione tipicamente marciana, e una équipe di operai restauratori per i lavori inerenti alla manutenzione degli immobili della fabbrica marciana e dei suoi beni mobili. La Procuratoria custodisce un archivio otto-novecentesco di documenti e fotografie ed è fornita di una biblioteca di interesse specificamente marciano. Dalla Procuratoria dipende tutto il personale amministrativo, di custodia e gli operai specializzati. Dal 2005 la Procuratoria di San Marco fa parte dell’Associazione delle Fabbricerie Italiane, che riunisce i più importanti enti impegnati nella gestione sul territorio delle cattedrali e i relativi monumenti e musei annessi.

Informazioni storiche

 

La serie dei Procuratori di San Marco sembra avere inizio nel lontano IX secolo: dal Codice dei Frati a proposito dei Procuratori di San Marco conservato all’Archivio di Stato di Venezia risulta infatti che nell’anno 812 vennero eletti tre Procuratori allo scopo di sovrintendere alle opere di bonifica del piccolo arcipelago di isole intorno a Rialto, che all’epoca era sede del Governo Veneziano. Altri storici sembrano prediligere l’ipotesi secondo la quale la regolare istituzione dei Procuratori di San Marco sia avvenuta nel 1043 con il dogado di Domenico Contarini, per quanto solo sotto il dogado di Ordelaffo Falier (1102-1111) sia possibile trovare il primo nome storicamente certo, quello di Angelo Falier che si firmava Procurator operis B. Marci. Con l’aumentare della potenza e della ricchezza della città nel 1231 venne aggiunto un altro Procuratore, nel 1239 ne venne aggiunto un terzo, nel 1261 quarto e nel 1442 infine vennero portati a nove. Nello stesso anno fu stabilito che risiedessero nelle pubbliche case su Piazza San Marco. All’inizio del ‘300 i Procuratori vennero divisi in tre rami: de supra, de citra e de ultra.  Ai Procuratori de supra Ecclesiam sancti Marci venne affidato il governo della chiesa; al Procuratore de citra l’amministrazione delle commissarìe “al di qua” del Canal Grande, ovvero la zona corrispondente ai sestieri di San Marco, Castello e Cannaregio, mentre a quelli de ultra ciò che riguardava la parte di città oltre il Canal Grande, gli attuali sestieri di Dorsoduro, San Polo e Santa Croce. La dignità di Procuratore di San Marco era a vita e veniva concessa, inizialmente dal doge e successivamente dal Maggior Consiglio, ai componenti della nobiltà veneziana che si erano maggiormente distinti nelle attività al servizio della Repubblica: ambascerie, comando delle armate o altre cariche dello stato. La loro nomina era di tale importanza da comportare, prima della votazione, un giuramento da parte degli elettori da depositare nelle mani degli Avogadori da Comun in cui si dichiarava di dare il proprio voto solo a quel cittadino che si fosse reputato veramente il migliore, escludendo chiunque avesse sollecitato la propria elezione con preghiere o promesse di vario genere.  Nei periodi di grande crisi economica, come negli anni dopo la lega di Cambrai nel XVI secolo o durante il XVII durante la guerra di Candia, si giunse all’elezione di Procuratori per soldo, concedendo la carica in cambio di ingenti somme di denaro, che variavano dai 20.000 ai 100.000 ducati, ed il loro numero arrivò a quaranta. I Procuratori avevano cura di bene amministrare le rendite, destinate ai lavori della Basilica, di affittare con il maggior utile possibile le case di loro pertinenza e di sorvegliare diligentemente qualsiasi opera riguardasse il sacro edificio. Per condurre la loro difficile amministrazione avevano ai loro ordini due Gastaldi, ovvero segretari eletti da loro e approvati dal Maggior Consiglio, oltre che notai, quedernieri, e, soprattutto, il proto. Oltre a questo era di loro competenza l’elezione di sei sottocanonici, del maestro di cerimonie, di quattro diaconi e quattro suddiaconi, dell’appuntatore, di tutti i capi del coro e di tutti i chierici di chiesa. Inoltre dipendeva da essi pure la scelta del Maestro di Musica e dei suonatori della celebre Cappella. Il loro ufficio venne a cessare nel 1797 alla caduta della Repubblica. Con Decreto Italico 15 settembre 1807 la loro funzione venne ripresa sotto il nome di Fabbriceria, fino a che, con Decreto Reale 9 luglio 1931, Vittorio Emanuele III, per Grazia di Dio e volontà della Nazione Re d’Italia, decreta che la Fabbriceria di San Marco in Venezia assuma la denominazione di Procuratoria di San Marco


Organigramma

 

 Primo procuratore: rag. Carlo Alberto Tesserin
 Procuratori: dott. Giovanni Boldrin – Ing. Pierpaolo Campostrini – Dott. Paolo Chiaruttini – Arch. Amerigo Restucci – Mons. Angelo Pagan – Don Antonio Senno